Lavaggi nasali

LAVAGGI NASALI

Quello dei lavaggi nasali è un argomento che può sembrare inflazionato, ma che risulta sempre assolutamente attuale. Infatti risultano tra le terapie più prescritte per i disturbi nasali. La procedura comporta l’irrigazione delle cavità nasali con soluzioni saline, al fine di favorire la normale rimozione di sostanze che possano nuocere ad un normale funzionamento del naso, seni paranasali e faringe ( muco, croste, inquinanti atmosferici, virus, batteri e allergeni). Le soluzioni saline possono essere per sommi capi suddivise in soluzioni isotoniche e soluzioni ipertoniche.

Soluzioni Isotoniche

Le soluzioni isotoniche (o normotoniche o fisiologiche) sono delle soluzioni che posseggono le stesse caratteristiche idrosaline dei liquidi corporei. Pertanto possono essere usate per lunghi periodi per l’igiene quotidiana delle cavità nasali. Sono consigliate in età pediatrica perché permettono di eliminare le secrezioni nasali in eccesso in particolare nei bambini che non soffiano ancora correttamente il naso.

Infatti proprio nei più piccoli, il ristagno di queste secrezioni aumenta il rischio di sovrainfezioni batteriche potendo causare, a lungo andare, un aumento di volume delle adenoidi. Possono anche essere di aiuto nei soggetti allergici in quanto permettono di rimuovere meccanicamente gli allergeni che quotidianamente rimangono intrappolati nel muco nasale. Permettendo di ridurre la carica allergica, se usati con regolarità per la pulizia delle fosse nasali.

Soluzioni Ipertoniche

Le soluzioni ipertoniche contengono una quantità di sali maggiore rispetto ai liquidi corporei e sono indicata soprattutto nelle forme acute ed in particolare infettive (raffreddori, riniti, sinusiti). La maggiore quantità di sale possiede l’effetto di richiamare acqua da tessuti circostanti possedendo un effetto decongestionante e ripristinando con maggior efficacia il movimento delle cilia presenti sulla superficie delle cellule nasali.

Il residuo di sale continua a richiamare acqua dai tessuti sottostanti, favorendo la fluidità delle secrezioni. Favoriscono la secrezione da parte delle cellule nasali di mucine dotate di attività protettiva verso batteri e virus.

 

Quando sono utili i lavaggi nasali:

  • Rinosinusite acuta o cronica
  • Rinite allergica
  • Nelle riniti batteriche o virali (raffreddore)
  • Nei soggetti con necessità continua di schiarirsi la gola, per la presenza di scolo di secrezioni retrofaringee.
  • Pazienti russatori
  • Soggetti esposti al fumo
  • Poliposi nasale
  • Disfunzioni tubo-timpaniche
  • Rinite in gravidanza
  • In seguito ad interventi chirurgici

 

Non sono segnalati effetti collaterali gravi legati ai lavaggi nasali. In alcuni soggetti, soprattutto alle prime applicazioni e nei bambini piccoli possono provocare un modesto sconforto e la sensazione di orecchio pieno. Questi possono essere evitati riducendo la pressione di applicazione ed usando prodotti che posseggano un ugello nebulizzatore. Infatti l’utilizzo della semplice siringa soprattutto se a pressioni elevate, causa la fuoriuscita di un getto d’acqua che dirigendosi verso la tuba può provocarne traumatismi o causare la penetrazione di acqua all’interno della stessa.

Alcuni soggetti possono riportare bruciore nasale o raramente modesti sanguinamenti della mucosa nasale. In questi casi si può trarre beneficio da soluzioni a minore salinità o acqua tiepida (35-37° C). In alcuni casi la fuoriuscita dell’acqua dalle narici può protrarsi per alcuni minuti. Questa non rappresenta un fenomeno negativo, anzi è legata alla penetrazione della stessa a livello delle cavità paranasali ed alla successiva fuoriuscita in base alle posizioni della testa.

È sconsigliato l’utilizzo di acqua normale, poiché è ipotonica, cioè ha una concentrazione di sali inferiore a quella contenuta nei liquidi cellulari e spesso contiene cloro ed inoltre non è sterile. Pertanto a lungo andare danneggia la mucosa nasale e riduce la capacità delle cilia nasali di rimuovere il muco, ed in alcuni casi risulta dolorosa. Il normale sale da cucina invece non va utilizzato poiché contiene additivi che possono irritare, ma soprattutto perché è facile sbagliarne la concentrazione.

 Le controindicazioni principali sono rappresentate da:

  • traumi
  • problemi neurologici e muscolo scheletrici,
  • rischio di aspirazione,
  • tremore intenzionale marcato.

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